Ieri a Roma, nella sala di Confindustria, è stata aperta ufficialmente la trattativa con Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil per il rinnovo del contratto nazionale Energia e Petrolio per il triennio 2019-2021. Un contratto che interessa oltre 37.000 lavoratrici e lavoratori e la cui piattaforma era stata approvata dal sindacato l’11 dicembre.
La trattativa vera e propria, entrando nel merito della piattaforma che è stata solo illustrata, inizierà fra una ventina di giorni.
Un’occasione, quella di ieri, per uno scambio di battute sul contesto socio-economico-politico in cui il rinnovo si colloca e sugli scenari di riferimento. Con il sindacato che ha espresso il suo disappunto per la mancata richiesta di confronto con le parti sociali da parte del Governo sui temi caldi dell’energia, a cominciare da quello della valorizzazione delle risorse interne al fine di favorire una maggiore autonomia e sicurezza nel campo degli approvvigionamenti di petrolio e gas, di cui al documento sottoscritto a Ravenna il 17 gennaio anche dal sindacato. Mentre da parte di Confindustria Energia si è fatto riferimento allo studio sulle previsioni di investimenti in infrastrutture energetiche dal 2018 al 2030 presentato a Roma il 22 gennaio, la cui buona riuscita, anche in termini di occupazione, presuppone, come ha sottolineato con forza il presidente Ricci, la semplificazione degli iter autorizzativi, la certezza del contesto normativo e nuovi strumenti di mediazione con i territori.
Fonte – Staffetta Quotidiana.