IN BREVE
Convergenza tra obiettivi ambientali e crescita economica e sociale: soddisfare il binomio “economia – clima” rappresenta la sfida più importante. L’ambiente è un bene prezioso e assicurarne la salvaguardia è indicazione di responsabilità e buon senso, ed è quindi per questo che la transizione energetica si sta spostando verso la decarbonizzazione.
RISPETTO PER L’AMBIENTE
Il rispetto dell’ambiente sarà sempre di più uno tra paradigmi di sostenibilità che influenzerà le nostre vite, sia quelle private che quelle professionali. Le aziende che operano in tutti i campi e soprattutto in quello energetico dovranno lavorare per continuare a garantire energia e processi di approvvigionamento energetico con basso impatto ambientale, operando in modo da creare un ponte verso un futuro ad impatto carbonico nullo e al contempo consentire a tutte le popolazioni di accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente per garantirgli uno sviluppo sostenibile. Per questo esse dovranno sempre più fare leva su tutte le tecnologie disponibili, sulla passione, professionalità, etica e l’innovazione; e siccome il percorso non sarà ne facile ne veloce, è opportuno attuare tutto quanto sia possibile fare fin da subito, adottando un approccio pragmatico, che individui soluzioni che massimizzino l’efficacia e l’efficienza, e che siano sostenibili nel tempo.
SEN …
Punto di partenza: obiettivi posti dalla SEN che rimarca l’importanza e la concreta fattibilità di coniugare l’attività industriale con l’ambiente:



In questo contesto è quindi opportuno, oltre che etico, affrontare la tematica non in modo ideologico ma pragmatico ed equidistante: è necessario quindi che le policy siano chiare e realistiche e tengano conto di tutte le tecnologie disponibili, di tutte le fonti energetiche disponibili e soprattutto che gestiscano bene e con responsabilità il processo di transizione che non può essere né breve e né incoerente con l’obiettivo finale.
L’Italia storicamente è leader nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia e ha generato eccellenze riconosciute in tutto il mondo, che interessano l’intera Filiera energia, dall’upstream al midstream fino al downstream, dalle fonti convenzionali alle rinnovabili. Per cogliere e sfruttare tutte le opportunità derivanti dalla transizione energetica è fondamentale proporre soluzioni tecnologiche innovative, e che siano al contempo razionali, sostenibili e condivise, superando la storica ripartizione per singole fonti.
… LIFE CYCLE ASSESSMENT
L’evoluzione tecnologica non può prescindere dalle valutazioni tecnico-economiche, e dall’impatto sulla vita intera, secondo i criteri di LCA (Life Cycle Assessment), e considerando l’intera filiera energetica.
Notevoli benefici all’industria energetica possono inoltre essere legati alle opportunità derivanti dalla trasformazione digitale. Le nuove tecnologie digitali si prestano oramai a diversi ambiti di utilizzo: dall’utilizzo di wearable device per aumentare il livello di sicurezza per gli operatori di campo, all’automazione e robotica (es. droni) per ispezioni in ambiti pericolosi, alle potenzialità degli advanced analytics che oggi consentono di ‘predire’ fenomeni di potenziale impatto ambientale e aumentare l’integrità degli asset produttivi, ai benefici derivanti dallo smart working in termini di flessibilità e competitività per l’azienda e a vantaggio dell’aspetto motivazionale del dipendente.




L’adozione su scala di queste tecnologie è un’ulteriore sfida perché comporta una forte integrazione tra le nuove competenze digitali e quelle tradizionali in ambito energetico.
Ma è una sfida che l’industria energetica non può non affrontare perché la nuova arena competitiva richiederà esperienze e competenze specifiche su tali ambiti, non soltanto per applicare tali tecnologie sui processi di lavoro attuali ma anche per sviluppare nuovi modelli di business o nuovi servizi al Cliente. Infatti la progressiva digitalizzazione dei processi produttivi e l’adozione di tecnologie d’avanguardia, richiamano l’esigenza per i lavoratori di disporre di adeguate competenze e conoscenze dei nuovi strumenti tecnologici. I datori di lavoro alle prese con nuovi modelli di organizzazione del lavoro stanno sempre più delineando programmi aziendali per aggiornare e aumentare la fetta di personale con competenze altamente qualificate all’interno delle proprie aziende a beneficio della produttività ma anche del sistema Paese.
In questo mondo che sta diventando globale sarà più facile confrontarsi e promuovere il trasferimento tecnologico, favorire il dialogo e ampliare il network tra imprese, istituzioni e ricerca (Università, organismi ed enti di ricerca, start-up innovative…).
… INFRASTUTTURE 4.0
Trasformazione digitale inclusiva: la trasformazione digitale dovrà essere supportata dallo sviluppo di infrastrutture 4.0 e da strumenti fiscali adeguati in grado di aumentare l’accessibilità alle nuove tecnologie e alle informazioni a tutti i player del settore e soprattutto alle PMI.
In questa direzione ben si inserisce il Patto della Fabbrica siglato il 9 marzo tra Confindustria e le OO.SS che promuove l’attivazione di iniziative di collaborazione tra istituti scolastici, mondo accademico, stakeholder e istituzioni che oltre a smorzare le distanze tra il mondo scolastico con quello del lavoro possono contribuire a meglio orientare la scelta formativa proposta dagli atenei e indirizzare la futura forza lavoro verso scelte consapevoli e confacenti alla richiesta di lavoro sul mercato. Da non tralasciare l’aspetto sociale. In questo momento al cambiamento tecnologico non sempre corrisponde un’adeguata competenza: è importante che la trasformazione tecnologica non crei fenomeni di esclusione sociale.
La trasformazione digitale infine può rappresentare un utile strumento in termini di semplificazione e snellimento degli iter burocratici e amministrativi.