Eolico
Storicamente l’uomo ha impiegato l’energia del vento per diverse attività come navigare o muovere le pale dei mulini per la macinazione dei cereali.
L’energia eolica è l’energia posseduta dal vento ed è impiegata ai giorni nostri per produrre energia elettrica, che si ottiene sfruttando l’energia cinetica del vento che fa girare le pale di un’elica; queste a loro volta sono collegate ad un generatore che trasforma l’energia meccanica prodotta dalla rotazione delle pale in energia elettrica. Questi impianti prendono il nome di aerogeneratori.
L’energia eolica è anche conosciuta come una fonte di energia rinnovabile in quanto si rigenera in continuazione risultando potenzialmente inesauribile.
In Italia
Le fonti energetiche rinnovabili (FER) sono impiegate in maniera più diffusa per la produzione di energia elettrica, ma possono essere utilizzate anche per la produzione di calore e grazie alla ricerca scientifica stanno trovando largo utilizzo anche nel settore dei trasporti. L’energia eolica è impiegata per la produzione di elettricità.
Tra le rinnovabili elettriche, l’eolico è tra le fonti che presentano mediamente i maggiori risparmi di gas serra per unità energetica prodotta.
Esistono diverse tipologie di impianti eolici che possono essere classificati a seconda della classe di potenza nominale:
micro: potenza inferiore a 20 kW
mini: potenza compresa tra 20 kW e 100 kW
megawatt: potenza compresa tra 100 kW e 1.5 MW
multimegawatt: potenza superiore a 1.5 MW
In Italia sono installati complessivamente 10,2 GW di potenza eolica, di cui quasi 500 MW installati nell’ultimo anno, con una prevalenza degli impianti nelle Regioni meridionali e insulari (Fonte, MISE e GSE).
Secondo le stime preliminari del MISE, nel 2018 sono stati investiti circa 814 milioni nel settore eolico registrando un’occupazione permanente di circa 3.516 unità lavorative dirette e indirette.


Consumi
Nel 2018, il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 322 TWh, di cui l’86,4% coperto dalla produzione nazionale mentre il restante 13,6% da importazioni nette dall’estero. Le rinnovabili hanno contribuito per quasi il 40% mentre la restante quota è stata soddisfatta dalla produzione termoelettrica (60,3%).
La produzione lorda di energia elettrica nel 2018 è stata pari a 289 TWh, di cui 114,4 TWh da fonti rinnovabili. L’eolico ha contribuito con 17,7 TWh (48,8 TWh idraulica; 22,6 TWh solare; 6,1 TWh geotermica; 19,1 TWh bioenergie.
Sebbene il loro contributo sia stato significativo, le performance delle rinnovabili sono state influenzate dalle condizioni climatiche. Infatti le fonti rinnovabili, come l’eolico, sono dette anche non programmabili e/o intermittenti in quanto la produzione elettrica da queste fonti non è ancora di precisa previsione.
NEL FUTURO
Nel futuro le fonti rinnovabili giocheranno un ruolo essenziale nel soddisfacimento del mix energetico nazionale, complice anche l’obiettivo ambizioso fissato a livello europeo che prevede che entro il 2030 le energie rinnovabili coprano il 32% dei consumi energetici a livello Ue (30% per l’Italia).
Per i prossimi anni, si auspica ad un ulteriore sviluppo della filiera tecnologica nazionale nel settore dell’eolico al fine di generare valore aggiunto nel nostro Paese in termini economici (nel 2018, 660 mln di €) e di competenze e know how. La maturità della tecnologia potrà inoltre concorrere alla riduzione dei prezzi dell’energia elettrica pensando ad una progressiva riduzione fino all’eliminazione dei meccanismi di incentivazione che hanno permesso alla filiera delle rinnovabili nel suo complesso di svilupparsi negli ultimi anni.
Gli obiettivi energetici e ambientali pongono una importante sfida anche in termini di crescita di potenza installata. In questa direzione potrebbero assumere un valore strategico i progetti di rinnovamento degli impianti esistenti detto anche repowering per sfruttare gli asset esistenti e concorrere all’aumento di produzione di generazione elettrica rinnovabile.
